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La saldatrice a elettrodo può essere la scelta giusta per chi è agli inizi e vuole imparare a saldare per il fai da te. Sei sei tra questi, saprai già che oltre alla saldatrice, ti serve il materiale d’apporto (cioè il materiale che necessario per unire due pezzi di metallo). Questo materiale d’apporto è l’elettrodo per la saldatura.
Di elettrodi ne trovi diversi tipi e ognuno ha una sigla composta da lettere e numeri. Ah no, aspetta… le sigle degli elettrodi sono due!
Se la tua testa inizia già a fare confusione, è il momento di fermarsi e capire. Per questo ci siamo noi di HelviLITE! Ora ti spieghiamo come leggere le sigle degli elettrodi per la saldatura e cosa significano tutti i numeri e lettere. Iniziamo?
Perché ci sono due sigle sugli elettrodi
Bè, semplice: perché fanno riferimento a due diverse norme regolate da due enti differenti. L’AWS è l’American Welding Society e ha un tipo di sigla per gli elettrodi per la saldatura. La EN ISO è un’altra sigla che proviene dall’organismo di normazione Europea (EN) e dall’organizzazione internazionale per standardizzazione (ISO). Tutti paroloni per dire che gli elettrodi possono essere classificati in due modi diversi.
Di solito, sulla confezione degli elettrodi per la saldatura trovi entrambe le sigle, mentre sul singolo elettrodo trovi solo la sigla AWS.
Vediamo allora cosa significano entrambe. Per semplificare le cose prenderemo un solo esempio: la sigla di un elettrodo rivestito per l’acciaio basso legato, ovvero il ferro più comune.
Sigla degli elettrodi per ferro: la norma AWS A5.1
Noi di helviLITE amiamo renderti le cose facili, dunque abbiamo creato questo schema in cui abbiamo suddiviso le varie componenti di questa sigla e creato un’utile legenda per farti capire meglio.
La lettera E identifica l’elettrodo rivestito. E fin qui è semplice.
Le seconde due cifre coincidono con la prestazione meccanica. Questa definisce il carico di snervamento garantito dall’elettrodo, cioè quanto “regge” questo materiale d’apporto. L’AWS la calcola in PSI, sigla che di solito trovi anche sugli pneumatici. I valori che ti abbiamo indicato tra parentesi sono quelli che puoi trovare scritti sugli elettrodi: 60 e 70.
In genere quando cerchi il materiale di apporto dovresti sempre sceglierne uno che abbia caratteristiche migliori del materiale che stai per saldare. Ecco perché ti consigliamo di scegliere l’elettrodo con la prestazione meccanica più alta.
Il terzo numero identifica la posizione di saldatura. Se guardi la tabella è molto semplice capire quale elettrodo scegliere e se vuoi fare un ripasso, ti consigliamo di leggere l’articolo sulle posizioni di saldatura, così sai tutto!
Il quarto numero riguarda il tipo di rivestimento dell’elettrodo: cellulosico, rutile e basico. A ogni tipo di elettrodo per la saldatura corrisponde anche il tipo di corrente che è definito dalla saldatrice che usi. Ti basta verificare il tipo di corrente sul manuale della tua saldatrice e poi scegliere il rivestimento in base al materiale del pezzo che devi saldare. Se vuoi saperne di più leggi l’articolo che ti spiega quale elettrodo usare.
Il resto della sigla dell’elettrodo è composto dalle informazioni aggiuntive. Qui è difficile spiegarti nello specifico cosa rappresentano: sarebbe come condensare una lezione di metallurgia in poche righe! Sappi però che riguardano il carico di idrogeno che immetti sul giunto saldato, un valore che è utile soprattutto ai professionisti.
Elettrodi per ferro: la sigla della norma EN ISO 2560
Anche qui puoi consultare l’utile tabella che abbiamo preparato appositamente per te.
La lettera iniziale identifica sempre l’elettrodo rivestito.
Le prime due cifre coincidono di nuovo con la prestazione meccanica, che qui però è calcolata diversamente, come puoi vedere. Si parla di newton su millimetro quadrato. Anche qui ti abbiamo scritto tra parentesi i valori in cui la puoi trovare e vale lo stesso principio espresso per la sigla precedente.
La terza cifra indica la resilienza del giunto ottenuto. Si tratta della capacità che il pezzo avrà di assorbire un urto senza spezzarsi, data una determinata temperatura. La prova viene effettuata con un maglio oscillante che provoca un’energia di 47 J. Ovviamente scegli l’elettrodo in base alla temperatura in cui si troverà il tuo manufatto. A meno che tu non abbia intenzione di costruire una panchina per la Siberia, crediamo che tu possa considerare i primi tre valori!
Le lettere centrali (o la lettera) indica il rivestimento. Come avrai notato, in questa sigla, rivestimento e corrente sono separati. Gli elettrodi helviLITE hanno tutti un rivestimento RC, scelto proprio per le sue caratteristiche che rendono più facile la saldatura degli hobbisti come te. Il rivestimento rutil-cellulosico infatti rilascia meno scorie, ti permette di vedere meglio il deposito con l’arco acceso, è più facile da brandeggiare e ti consente di saldare in verticale discendente.
Il numero successivo alle lettere indica il tipo e la quantità di corrente. Anche in questo caso fai riferimento alla saldatrice che usi.
Il numero finale, invece, ti dice in che posizione puoi saldare con quel determinato elettrodo.
Infine, anche in questa sigla dell’elettrodo trovi le informazioni aggiuntive, per le quali vale lo stesso discorso fatto per la norma AWS.
Ora conosci tutti i segreti delle sigle degli elettrodi per il ferro.
Se vuoi sapere come saldare a elettrodo, nel nostro blog trovi un articolo utile per iniziare. E se hai acquistato una delle nostre saldatrici a elettrodo facili da usare, puoi leggere l’articolo che ti spiega come impostare la saldatrice a elettrodo.